domenica 6 dicembre 2015

Intervista a... Jessica Maccario

Cari amici,
oggi è in nostra compagnia una nuova scrittrice, Jessica Maccario. Vediamo cosa ha risposto alle mie numerose domande.

Domanda: Ciao, vuoi presentarti un po' ai lettori del mio blog?
Jessica: Ciao Teresa, grazie per l'invito! Mi chiamo Jessica, ho 25 anni e sono un'autrice emergente. Mi sono laureata in Beni Culturali Archivistici e Librari a Torino e amo alla follia i libri. Valuto e correggo manoscritti e mi piacerebbe un giorno lavorare in una biblioteca o in una libreria...

D: Descriviti con cinque aggettivi, spiegando il perché...
J: Sono una persona che si affeziona molto agli altri, a volte un po' con la testa tra le nuvole (amo viaggiare... anche con la fantasia!), testarda e sentimentale. Non sono una tipa espansiva, di fronte agli sconosciuti sono abbastanza timida, ma quando mi lego a qualcuno divento una gran chiacchierona!

D: Come e quando è nata la tua passione per la scrittura?
J: E' nata una decina d'anni fa, durante le scuole medie, e si è sviluppata nel corso degli anni. Scrivevo spesso piccole favole e racconti da bambina, ma la mia prima storia completa che ho stampato e messo in una cartellina trasparente per mostrarla alla maestra è uscita in terza media. Ricordo di averla portata persino all'esame, ero tutta fiera di essere arrivata alla fine!

D: Da quanto tempo scrivi? E cosa hai scritto e pubblicato fino adesso?
J: Dopo quella prima storia d'amore che ho lasciato da parte, ho scritto un romanzo che aveva come
protagoniste me e delle mie amiche, che ho poi deciso di non pubblicare più. Da due anni a questa parte, ho invece pubblicato due fantasy per ragazzi che fanno parte di una trilogia: "Insieme verso la libertà" e "La spada degli elfi". Una duologia romantica: "In volo con te" e "Questo viaggio è per sempre", e un romantic suspense, "Io ti libererò", più diversi racconti messi in antologie con altri autori.

D:Che generi prediligi scrivere? Perché?
J: Principalmente i fantasy e i romanzi rosa. Non può mai mancare la storia d'amore nelle mie storie, anche in quelle fantastiche e ho voluto cimentarmi anche in un sottogenere del rosa, il romantic suspense, perché adoro leggerlo ed era un po' come una sfida con me stessa scriverlo.

D: Quando scrivi la tua storia, prepari una scaletta e/o delle schede personaggio oppure scrivi a braccio, cioè senza prepararti nulla?
J: Parto sempre come un razzo, andando a ispirazione, per poi bloccarmi dopo qualche capitolo per preparare valanghe di riassunti e schemi-personaggi. Spesso passo settimane a fare ricerche, per cui nella prima bozza lascio lo spazio per poter in seguito approfondire determinati elementi legati all'ambiente, ai temi trattati o ai personaggi.

D: Cosa ti entusiasma di più della scrittura: la parte creativa (quindi la stesura del romanzo) o la parte riflessiva (quella quando editi il romanzo e ripensi a certi passaggi)? O entrambe?
J: Assolutamente la parte creativa. Anche se faccio attenzione a determinati errori mentre scrivo, poter lasciare libero sfogo alla fantasia è senza dubbio stimolante. La parte della revisione prende molto tempo, spesso lascio riposare il testo per mesi e lo rileggo tre o quattro volte prima di passarlo alle beta o ai correttori. Penso che l'editing si fondamentale, ma riscrivere delle scene o tagliare delle parti non è molto rilassante... arrivo alla fine stremata!

D: Preferisci soffermarti più sulle descrizioni ambientali e fisiche o sulla caratterizzazione dei personaggi? Quindi, i tuoi romanzi sono più dialogati o più descrittivi?
J: Cerco di equilibrare le due parti, per me l'ambientazione è molto importante, ma mi interessa anche far emergere il carattere dei personaggi. Nella duologia romantica, per esempio, sono stata più descrittiva del solito, nel romantic suspense invece ho lasciato più spazio ai dialoghi. Tra le due cose preferisco i dialoghi! Mi piace però che il lettore alla fine della lettura conosca la psicologia dei personaggi, mi concentro più su quello che sulla descrizione fisica.

D: Cos'è per te, dunque, scrivere?
J: Scrivere è essere liberi di esprimere i propri pensieri e i propri stati d'animo attraverso i personaggi. Nella scrittura ci si emoziona, si diventa tante persone diverse, si ride, si piange: è un connubio di emozioni che si prova con la speranza che queste raggiungano anche i lettori.

D: Cosa non scriveresti mai? Perché?
J: Un horror puro: mi spaventa leggerli e non sono brava a descrivere il terrore, anche se qualche volta inserisco degli elementi dark nei racconti. E poi non saprei rinunciare alla mia storia d'amore...



 D: Da lettore/lettrice cosa cerchi principalmente in un romanzo?
J: Cerco emozioni. Voglio ridere, piangere, affezionarmi ai personaggi, sentirli vicini come se fossero reali. Mi piace quando vengono dati determinati messaggi tra le righe, ma se il protagonista non è ben caratterizzato e non emerge tra le pagine è difficile che mi ci affezioni e mi restino belle sensazioni. Inoltre, voglio chiarezza: non storie troppo confuse, con salti da un pov all'altro non specificati, per cui devi aggrovigliarti la mente per riuscire a capirci qualcosa.

D: Cosa consigli a chi si vuole approcciare come te al mondo della scrittura?
J: Di avere pazienza e fare affidamento sugli altri. Scrivere non è solo pubblicare un romanzo, è mettersi in discussione, chiedersi se la storia funziona, se c'è qualcosa da migliorare o tagliare, accettare le critiche e i consigli degli altri. Cercare di essere coerenti e mai banali, fare ricerche, approfondire gli argomenti, chiedere aiuto a chi ne sa più di noi. La scrittura non deve per forza essere una passione solitaria, ci sono tanti autori disposti a dare una propria opinione, tanti lettori pronti a giudicare. Perché bisogna ricordarsi che si può scrivere per se stessi, ma si pubblica per gli altri e saranno sempre gli altri a giudicare il tuo lavoro. Non vogliamo mica fare arrivare nelle loro mani un brutto lavoro!

D: Credi nei corsi di scrittura creativa o nei manuali di scrittura? Nei premi letterari?
J: I manuali di scrittura si assomigliano un po' tutti e penso siano la base che alle scuole superiori e all'università non dovrebbe mancare. In fondo, la grammatica si inizia a studiare sin dalle elementari. Anche i laboratori di scrittura e i corsi possono essere utili, ma penso sempre che sia ben più utile avere qualcuno esperto durante la revisione, che ti spiega quali sono i problemi e come fare a risolverli. Non credo molto ai premi letterari, se non come soddisfazione personale. Sarò più concreata: se uno fa molti errori in un testo ha bisogno di un correttore e di un bel ripasso di grammatica, se non ha ancora uno stile definito o tende a comporre le frasi nello stesso modo necessita di allenamento e consigli, se ha già uno stile tutto suo e i suoi testi hanno pochi problemi può avvalersi solo dei beta per i refusi e dei lettori. In ogni caso, l'opinione degli altri è fondamentale.

D: Self o Casa editrice: quali dei due preferisci? Perché?
J: Mi sento più self, anche se ho pubblicato un romanzo con una piccola Casa editrice (il primo fantasy con Bibliotheka edizioni). Non mi sento mai sola perché ho correttori e beta disposti a leggere e ad aiutarmi nella revisione, ma mi sento self per quanto riguarda la promozione. Partecipo a iniziative con altri autori, fiere e presentazioni di mia iniziativa, cercando di arrivare là dove l'editore non arriva e portando i miei libri autopubblicati nelle librerie. Mi piace avere una certa libertà sui prezzi, su come muovermi e sulle iniziative da fare per i lettori. Lo preferisco di gran lunga che avere qualcuno dall'alto che progetta gli incontri al posto tuo.

D: Progetti per il futuro. Qualche anticipazione?
J: A breve uscirà un racconto natalizio che regalerò ai lettori, "Un amore coi fiocchi". Ho iniziato altri due romanzi rosa, ho in progetto un fantasy autoconclusivo e uno più dark (un'altra bella sfida!) e devo lavorare al terso e ultimo fantasy della serie "Gli Elementali". Ho diverse cover da parte che mi spronano a continuare a inventare storie e mi piacerebbe recuperare il primo romanzo che ho scritto e rivederlo per un'eventuale pubblicazione futura. Per i prossimi due anni sono a posto! Comunque per chi volesse visionare i miei romanzi, cercare racconti gratuiti o curiosare tra i miei prossimi progetti, esiste il mio sito, lo trovate cliccando QUI.
Grazie ancora a Teresa per l'intervista!

Ma grazie a te Jessica! Hai raccontato davvero tante cose interessanti, soprattutto per quanto riguarda la scrittura. Quando si pubblica un libro bisogna metterci tanta cura per appunto consegnare poi al lettore un buon prodotto e non deluderlo. E dalle parole della tua intervista si evince questa tua grande attenzione per i tuoi scritti, segno di grande professionalità. Beh... dal canto mio non mi resta che farti un grande in bocca al lupo. La strada della scrittura è irta e piena di ostacoli, tuttavia poi vedere il proprio romanzo pubblicato dà delle soddisfazioni senza eguali, che ripagano senz'altro tutti gli sforzi e i sacrifici compiuti per aver scritto un romanzo di qualità. Complimenti, dunque. E buon proseguimento di scrittura!
Alla prossima!



2 commenti:

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