sabato 12 dicembre 2015

Intervista a... Riccardo Moroni

Cari amici,
è qui con noi oggi lo scrittore Riccardo Moroni (finalmente un autore, dopo tante autrici!), che ovviamente ci racconterà un po' di sé e della propria scrittura (non so voi, ma io sono davvero curiosa di scoprire le sue risposte) attraverso le mie numerose domande... Vediamo insieme cosa ha scritto...

Domanda: Ciao, vuoi presentarti un po' ai lettori del mio blog?
Riccardo: Mi chiamo Riccardo Moroni, vivo a Bassano Romano in provincia di Viterbo, dove sono nato cinquantadue anni fa. Lavoro nell'attività commerciale di famiglia, nel settore dell'arredamento. Sono sposato e ho due figli: una ragazza di vent'anni e un ragazzo di quindici.

D: Descriviti con cinque aggettivi, spiegando il perché...
R: Ironico, sensibile, irascibile, sognatore, disincantato. Il perché non lo so, ma prometto che ci lavorerò sopra per scoprirlo.

D: Come e quando è nata la tua passione per la scrittura?
R: Nel 2008 cominciai a collaborare con un mensile locale, dove ho scoperto quanto mi piacesse scrivere. Fra articoli vari e interviste, ho capito che la mia vera passione erano i racconti: spesso bizzarri, ironici e con una punta di poesia, che trovarono riscontro fra i lettori. Decisi così di mettermi alla prova con qualcosa di più corposo.

D: Da quanto tempo scrivi? E cosa hai scritto e pubblicato fino adesso?
R: Se si intende scrivere libri, è da un anno, ossia, da quando ho iniziato a scrivere il mio promo romanzo: "La Tana del Topo", pubblicato a settembre con la youcanprint.

D: Che generi prediligi scrivere? Perché?
R: A me piace scrivere storie contemporanee di gente comune, perché ritengo che nessuno sia così "comune" da non poter essere raccontato.

D: Quando scrivi la tua storia, prepari prima una scaletta e/o delle schede-personaggio oppure scrivi a braccio, cioè senza prepararti nulla?
R: Penso a un titolo e lo fisso sul foglio, un po' come facevo quando scrivevo articoli. Poi vado a braccio, lasciandomi trasportare dai personaggi che spuntano fuori dalla storia. Insomma, mi lascio coinvolgere come fossi un qualsiasi lettore. Quindi direi che la mia unica scaletta è il titolo a cui devo attenermi in qualche maniera. Poi, naturalmente, nel momento che emergono personaggi o luoghi che ritengo di poter ritrovare in seguito, li inserisco in una sorta di scheda-personaggio, insieme ai protagonisti principali.

D: Cosa ti entusiasma di più della scrittura: la parte creativa (quindi la stesura del romanzo) o la parte riflessiva (quella quando editi il romanzo e ripensi a certi passaggi)? O entrambe?
R: Sicuramente la stesura del romanzo, il resto lo trovo insopportabile, al limite dell'esasperazione.

D: Preferisci soffermarti più sulle descrizioni ambientali e fisiche o sulla caratterizzazione dei personaggi? Quindi, i tuoi romanzi sono più dialogati o più descrittivi?
R: Sono sicuramente più dialogati, descrivo quello che ritengo doveroso, il giusto spero, quello che amerei leggere anche come lettore, senza annoiarmi troppo.

D: Cos'è per te, dunque, scrivere?
R: Scrivere per me è mettere nero su bianco i cinque aggettivi con cui mi sono descritto.

D: Cosa non scriveresti mai? Perché?
R: Mai dire mai nella vita, però per il momento non scriverei mai storie fantasy. Non sono il genere di storie che prediligo.



D: Da lettore/lettrice cosa cerchi principalmente in un romanzo?
R: Non vorrei essere ripetitivo, ma da lettore cerco principalmente quello che vorrei anche riuscire a scrivere: storie comuni di gente comune, ma che a loro modo siano avvincenti, che per me significa ironiche, spiazzanti, commoventi, con colpi di scena e con un bel ritmo.

D: Cosa consigli a chi si vuole approcciare come te al mondo della scrittura?
R: Se una persona si sente di provare credo sia giusto farlo, ma deve avere molta pazienza. L'entusiasmo iniziale andrà a sbattere poi contro la dura realtà delle Case editrici e dei pochi lettori. Ma se si ama scrivere è giusto coronare il sogno di vedere pubblicato il proprio lavoro.

D: Credi nei corsi di scrittura creativa o nei manuali di scrittura? Nei premi letterari?
R: Non saprei, forse sono utili o forse no, non uso manuali di scrittura e tanto meno conosco i corsi di scrittura creativa. Per quanto riguarda invece i premi letterari, a parte quelli che si contano sulle dita di una mano, che tutti conoscono e hanno davvero valore. Il resto credo servano solo a chi li organizza, allo scrittore possono servire al massimo per accrescere la propria autostima. Molto meglio un buon passaparola, se il libro piace.

(commento) Mi trovo pienamente d'accordo con questa tua risposta. Meglio il sano e buon passaparola, se il libro piace!

D: Self o Casa editrice: quali dei due preferisci? Perché?
R: Preferirei una piccola casa editrice che sappia valorizzare quello che scrivo, ma dopo averne contattata una che avrebbe pubblicato il mio libro, pur ritenendola seria e affidabile, ho proferito il self-publishing. Per iniziare, credo, sia la cosa migliore, ma molto più faticoso.

D: Progetti per il futuro. Qualche anticipazione?
R: Sto lavorando al mio secondo romanzo, ma ho deciso di prendermela con calma, posso però anticipare il titolo, che sarà di sicuro "L'ultima estate da buttare" e direi che a occhio e croce mi trovo già a un terzo della storia.

Bene! E noi (io e i lettori del blog) attenderemo con ansia il tuo nuovo romanzo, Riccardo. Sperando che ritornerai a trovarmi, qui sul blog per raccontare questa tua seconda entusiasmante storia. Non mi resta allora che augurarti un grosso in bocca al lupo (crepi! Lo dico io per te) e con voi lettori ci aggiorniamo prossimamente per una nuova intervista e per conoscere quindi un nuovo autore o una nuova autrice. Alla prossima!



2 commenti:

  1. Bellissima intervista, Riccardo ti sei descritto perfettamente.
    Aspetto il tuo prossimo libro, già m'intriga solo il titolo

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  2. Leggendo questa intervista mi sono sentita di lasciare un mio commento.Ho letto "LA TANA DEL TOPO" che oltre ad essere un bel romanzo scorrevole e piacevole , mi ha emozionato, divertito e fatto scendere anche una lacrimuccia ,è stata una lettura piacevole, Bravo il Signor Moroni , attendo di leggere il suo secondo libro e mi auguro di non dover attendere tanto .

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