lunedì 14 dicembre 2015

Intervista a... Lisa Laffi

Cari naviganti del web,
è qui con noi oggi la giovane scrittrice Lisa Laffi che ha deciso di raccontarsi attraverso le mie numerose domande. Vediamo subito che cosa ha risposto...

Domanda: Ciao, vuoi presentarti un po' ai lettori del mio blog?
Lisa: Sono una ragazza classe '81 con due o tre vite all'attivo. Dopo aver frequentato Conservazione dei Beni Culturali e aver lavorato in un paio di scavi e con altrettanti musei e associazioni culturali, ho iniziato a lavorare per il giornale "Il Nuovo Diario Messaggero", del quale sono stata caporedattrice nel 2009 e 2010. Cinque anni fa sono entrata di ruolo alle Medie e da allora insegno Lettere a Imola, la mia città. Mi considero molto fortunata per aver potuto svolgere in poco più di dieci anni i tre mestieri che considero i più belli del mondo: l'archeologa, la giornalista e l'insegnate. Come i lettori avranno notato, non mi definisco ancora scrittrice, anche se nel 2015 è uscito il mio romanzo "Il serpente e la rosa" edito da I Doni delle Muse.

D: Descriviti con cinque aggettivi, spiegando il perché...
L: Sono timida, ovunque tranne che in classe. Lì divento logorroica perché mi appassiono a quello che spiego e tento in ogni modo di farlo amare anche ai miei alunni. Penso di essere dolce con i miei ragazzi e con i miei due piccoli che hanno tre e cinque anni, ma allo stesso tempo sono testarda e tenace. Se mi convinco che loro o io possiamo arrivare a un risultato non mi fermo prima che l'obiettivo sia stato raggiunto.

D: Come e quando è nata la tua passione per la scrittura?
L: E' una storia complicata. A differenza di molte mie colleghe, per anni ho odiato scrivere. Lo trovavo faticoso e difficilissimo, poi qualcosa è cambiato. Faccio fatica a indicare un momento preciso. A quindici anni ho scritto i primi articoli per dei giornali locali, ma solo una anno fa sono passata dal giornalismo, che mi ha dato per anni da vivere, alla narrativa, che mi appassiona e mi diverte.

D: Da quanto tempo scrivi? E cosa hai scritto e pubblicato fino adesso?
L: Da marzo 2014. Ricordo di essermi messa davanti al pc e di essermi ripromessa: "Ora scrivo un romanzo". Era una sfida con me stessa, non pensavo alla pubblicazione, ma poi il tutto è diventato qualcosa di più di un gioco ed è nato "Il serpente e la rosa", romanzo storico che ha come protagoniste Caterina Sforza e Bianca Riario.

D: Che generi prediligi scrivere? Perché?
L: Adoro il romanzo storico perché posso fondere le mie due passioni: la storia e l'arte. E' una bella sfida dare voce a chi non c'è più, soprattutto alle grandi donne, perché su di loro ci sono meno documenti, quindi la ricerca storica si tinge di giallo.

D: Quando scrivi la tua storia, prepari prima una scaletta e/o delle schede-personaggio oppure scrivi a braccio, cioè senza prepararti nulla?
L: Niente scalette per "Il serpente e la rosa" perché la scaletta di fatto esisteva già: era la vita di Caterina Sforza. Questa donna straordinaria in punto di morte pare abbia detto: "Se potessi scrivere tutto farei stupire il mondo" e mai frase si è rivelata più vera. La sua storia è straordinaria, un vero e proprio romanzo a cui bastava dare spessore. Ho deciso di raccontare le sue avventure da un punto di vista diverso rispetto a quanto hanno fatto altre grandi scrittrici: quello della figlia Bianca.

D: Cosa ti entusiasma di più della scrittura: la parte creativa (quindi la stesura del romanzo) o la parte riflessiva (quella quando editi il romanzo e ripensi a certi passaggi)? O entrambe?
L: Adoro entrambe le parti. Mi piace la creazione, ma anche l'attesa, la trepidazione per l'arrivo del contratto, il lavoro di editing, la scelta della cover e la sensazione intensa che si prova quando si vede per la prima volta la propria "creatura".

D: Preferisci soffermarti più sulle descrizioni ambientali e fisiche o sulla caratterizzazione dei personaggi? Quindi, i tuoi romanzi sono più dialogati o più descrittivi?
L: Penso che un buon romanzo sia un mix di tutti questi ingredienti. Sarei un'ipocrita con i miei ragazzi se pretendessi da loro racconti con descrizioni e caratterizzazioni dei personaggi, riflessioni e dialoghi e non mettessi tutto nei miei romanzi.

D: Cos'è per te, dunque, scrivere?
L: Una bellissima passione che mi permette di vivere mille vite e di essere mille personaggi. Sono una persona fortunata, ho potuto svolgere tanti lavori, ma sono conscia di aver trovato il mio posto nella vita reale; nelle pagine dei miei romanzi invece posso essere ancora chi voglio e come finisce ogni avventura lo decido io.

D: Cosa non scriveresti mai? Perché?
L: Una raccolta di racconti perché il rapporto che stabilisco con i miei personaggi deve essere duraturo.





D: Da lettore/lettrice cosa cerchi principalmente in un romanzo?
L: Due cose: una trama originale, in cui non mancano i colpi di scena e la possibilità di immedesimarsi con i personaggi. Se questa magia avviene è difficile lasciare un libro, perché è come lasciare se stessi in balia di una tempesta.

D: Cosa consigli a chi si vuole approcciare come te al mondo della scrittura?
L: Di leggere tanto e di girare sul web alla ricerca di tutte le informazioni possibili e immaginabili sugli editori. Per me è stato importante conoscere un mondo di cui fino all'anno scorso non sapevo nulla.

D: Credi nei corsi di scrittura creativa o nei manuali di scrittura? Nei premi letterari?
L: Sono incuriosita dai corsi di scrittura creativa e dai manuali, ma non ne ho mai seguito uno. Credo sicuramente nei premi letterari, ma anche in questo caso bisogna informarsi bene e scegliere con attenzione.

D: Self o Casa editrice: quali dei due preferisci? Perché?
L: Difficile dirlo, avendo provato per ora solo l'esperienza con una casa editrice. Sicuramente anche il self è un'ipotesi interessante, da tenere in considerazione per il futuro.

D: Progetti per il futuro. Qualche anticipazione?
L: Sto scrivendo un thriller contemporaneo. Mi sto divertendo moltissimo perché è un enorme puzzle in cui tutte le tessere si devono incastrare perfettamente, pena la delusione del lettore nel finale. Ciò che accomuna "Il serpente e la rosa" (che ha nei quadri di Leonardo da Vinci un elemento chiave, nda) con il nuovo romanzo è sicuramente l'arte. Di più non svelo, ma spero di farlo leggere a tutti nel corso del 2016.

Bene! E anche questa intervista si è conclusa... Alla prossima, allora!

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